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Un tour nell’acquedotto romano e nella Napoli sotterranea

Napoli sotterranea

Le strade strette e tortuose di Napoli ogni giorno rimbombano dei suoni dei clacson, degli scooter e del traffico eccessivamente caotico. Opulente chiese barocche ed eleganti palazzi si aprono su un paesaggio coperto di graffiti, mentre gli avventori dei caffè parlano di calcio, di pizza e dei loro affanni quotidiani. All’ombra dell’imponente Vesuvio, la città da la sensazione di caos, di congestione e di attività frenetica. Seguici in questo viaggio nella Napoli sotterranea.

Il mondo perduto della Napoli sotterranea

Ma sotto il chiasso assordante delle strade c’è il silenzio profondo e antico di un mondo perduto: di catacombe e grotte, strade e mercati romani, rifugi antiaerei della seconda guerra mondiale, e luoghi di sepoltura paleocristiani con affreschi e mosaici sbiaditi.

Napoli è sicuramente una città incredibile con oltre 2000 anni di storia e infinite cose da fare e da visitare.  È spesso grintosa e caotica, con le sue strade affollate e i mercati all’aperto, ma allo stesso tempo bella e autentica. Un luogo di opere d’arte e di paesaggi che stimolano l’anima, di edifici affascinanti e di tesori inaspettati e inimitabili.

Tutti conoscono la città in superficie con i suoi castelli, i musei e le strade assolate, ma la vera essenza di Napoli, il suo cuore, sta nell’ombra. Il sottosuolo di Napoli è pieno di labirinti misteriosi e tenebrosi dove la storia si incontra con la leggenda, la magia e la spiritualità.

Ci sono diversi luoghi come questi che dovresti davvero visitare, o meglio sperimentare, se hai intenzione di venire a Napoli: Napoli Sotterranea, il Tunnel Borbonico, la Neapolis Sotterrata, il Cimitero delle Fontanelle, le Catacombe di San Gennaro e San Gaudioso e la Chiesa del Purgatorio ad Arco, conosciuta anche come Chiesa delle Anime “Pezzentelle“. Sono solo alcuni esempi sorprendenti ed espressione dell’affascinante e meravigliosa Napoli sotterranea.

L’acquedotto romano scavato nel tufo

Napoli è costruita strato dopo strato con la cenere vulcanica compattata e il tufo. Poroso e facilmente manipolabile, usato dai greci, a partire dal 470 a.C. circa, per costruire la loro Neapolis. Il nome significa “Città Nuova” e nel tempo si è trasformato in Napoli. Più tardi i Romani usarono le cave di tufo per un esteso sistema di acquedotti sotterranei.

I primi cristiani scavarono grotte per venerare e seppellire i loro morti. I napoletani nei vari secoli usarono le cavità come discariche. Solo l’epidemia di colera della metà degli anni 1880 fece chiudere questa città sotterranea, ma nella seconda guerra mondiale fu di nuovo in uso, per offrire rifugio dai pesanti bombardamenti che colpirono la città.

Per più di 5000 anni, gli abitanti della zona hanno scavato il suolo per estrarre il tufo, un materiale adatto alla costruzione. Oggi esiste una rete molto interessante di 80 km di gallerie sotterranee, che corrispondono a diverse epoche.

Gli uomini preistorici e i greci hanno costruirono edifici e case con questo materiale; i romani vi scavarono un immenso acquedotto ed enormi cisterne.

L’entrata in Piazza San Gaetano conduce ad una scala di 140 gradini che permette di scendere 40 metri sotto terra e di scoprire l’acquedotto romano. Questo permetteva di distribuire l’acqua a tutta la città e termina con la “Piscina Mirabilis“, vasca terminale dell’acquedotto.

Tunnel, rifugi antiaerei e catacombe

Lungo il percorso, si trovano cisterne, pozzi, catacombe e cave dove sono stati collocati attrezzi e blocchi di tufo per spiegare il lavoro dei cavatori. Un altro passaggio sotterraneo è stato liberato nel 2008: questo tunnel avrebbe permesso ai Borboni di fuggire verso il mare in caso di attacco.

Le gallerie sotterranee servirono da rifugio durante i bombardamenti del 1943, e si possono vedere bene i resti dei rifugi antiaerei. Un altro ingresso è Via Sant’Anna di Palazzo.

La maggior parte di Napoli ha un sottosuolo a nido d’ape, e scivolarci dentro e tornare indietro nel tempo è facile come scendere una rampa di scale.

Questa storia stratificata e in larga parte visibile conferisce a Napoli un’atmosfera inquietante e misteriosa. Vi è perfino il Gabinetto Segreto, a lungo tenuto sotto chiave, che altro non è se non una mostra di oggetti antichi a tema sessuale, molti dei quali rinvenuti tra le rovine di Pompei ed Ercolano, che sono stati a lungo considerati eccessivamente osceni per essere esposti in pubblico.

Per gli antichi greci e romani, il fallo era un simbolo di prosperità, fecondità e buona fortuna, e lo rappresentavano in statue e lampade ad olio, su vasi e dipinti, anche fuori dai negozi. Rappresentazioni di attività eterosessuali e omosessuali erano parte della decorazione di case e giardini, e la mostra include dipinti erotici di scene mitologiche, sculture in marmo di ninfe e satiri, immagini erotiche dipinte in giardini, boudoir e bordelli.

Tour guidato alla scoperta della Napoli sotterranea

La Libera Associazione Escursionisti del Sottosuolo e Napoli Sotterranea hanno organizzato una serie di tour che fanno luce su questi luoghi segreti. Vi sono i resti di un teatro greco-romano del I-II secolo con una capacità di 6.000 persone dove si dice che Nerone abbia cantato durante un terremoto. Sopra di esso ora c’è un condominio in cui vivono circa 30 famiglie. Da un grande spazio aperto si possono osservare le grandi arcate in quelle che una volta furono le quinte del teatro.

Continuando nel tour, attraverso i passaggi interconnessi sotto le strade cittadine, si possono ammirare gli acquedotti.

Nel 1941, decine di chilometri di tunnel e corsi d’acqua sotto Napoli furono ripuliti dall’acqua e dai rifiuti, la maggior parte dei pozzi furono sigillati e furono costruite scale e installata l’elettricità. I napoletani che aspettavano la fine dei bombardamenti all’interno dei rifugi hanno lasciato segni tangibili dei momenti di tensione vissuti lì sotto: disegni sui muri di bombe e aerei, con la parola “aiuto” scritta più volte.

Percorrendo un passaggio freddo, lungo, basso e stretto, dove un tempo scorreva l’acqua, si raggiungono delle cisterne greche e romane. La più grande cisterna fu costruita dai romani nel secondo secolo d.C. e utilizzata fino al XIX secolo.

Le rovine greco romane sotto San Lorenzo Maggiore e Santa Chiara

Da non perdere sono anche le notevoli rovine greco-romane sotto il chiostro del XVIII secolo di San Lorenzo Maggiore. Si scende da una scala e si può passeggiare in un mondo sepolto che una volta era al livello della strada: i resti di un mercato romano del primo secolo d.C., una galleria commerciale con volte a botte e quel che rimane di una strada in rovina. Si può ammirare anche la cupola di un forno di un antico panificio e una lavanderia comune con vasche e scarichi.

A pochi passi si trova la Chiesa di Santa Chiara, nota per il suo elegante chiostro in maiolica. Qui furono scoperte alcune terme romane, una zona sauna e parti di un acquedotto in tufo.

Nel quartiere Sanità si può scendere a visitare le catacombe di San Gaudioso, dedicate a un vescovo africano arrivato a Napoli nel 439. Vi sono conservati, in nicchie scavate sui muri, numerosi teschi con sotto alcuni affreschi raffiguranti l’abbigliamento di quelle persone.