![Janua, il Museo delle Streghe](https://www.busmania.it/wp-content/uploads/2023/08/candle-3272201_1280-e1691400471502.jpg)
Benevento da secoli è considerata la patria di streghe e di riti magici. Perché? Per la presenza di un leggendario albero di noce che sorgeva sulle rive del fiume Sabato. Si dice fosse il luogo in cui si riunivano le streghe di tutta Europa e dove i Romani, e più tardi i Longobardi, potrebbero aver praticato rituali pagani ispirati alla dea egizia Iside.
Del resto, le leggende di eventi insoliti nella città medievale di Benevento risalgono alle sue origini di città sannita, nel IV-VI secolo a.C.. Originariamente chiamata Maleventum, i Romani cambiarono il nome in Beneventum quando presero il potere nel III secolo a.C. Ritenevano infatti che “Male ventum” fosse un cattivo presagio o che suggerisse che nella città accadessero cose brutte e così lo modificarono includendovi il prefisso “bene” o “buono”.
Per qualche tempo sotto il dominio romano, Benevento venerò la dea egizia Iside tanto che l’imperatore Domiziano vi costruì un tempio nell’88-89 d.C. All’inizio del XX secolo, gli scavi archeologici hanno portato alla luce molti affascinanti manufatti di questo tempio, come statue di sacerdotesse e babbuini.
Oggi, nel centro della città si trova un obelisco dedicato proprio a Iside, con iscrizioni geroglifiche che la descrivono come “signora delle stelle, del cielo, della terra e del sottosuolo”.
L’origine della leggenda delle streghe di Benevento
La leggenda delle streghe di Benevento affonda le sue radici nella dominazione longobarda.
Secondo la leggenda, i soldati longobardi erano soliti appendere pelli di capra (o di serpente) all’albero di noce e, dopo averle infilzate con le lance, le mangiavano nella speranza di acquisire il potere dell’animale.
Questi rituali duravano diversi giorni. I Longobardi accendevano falò di notte e facevano baldoria con vino, donne e danze.
Il vescovo Barbato fu costretto a far sradicare questo albero nel VII secolo per reprimere i culti non cristiani.
In seguito si svilupparono varie leggende intorno alle tradizioni di adorazione degli alberi a Benevento, associandole al diavolo.
Cos’è la Janara?
Come narrano le leggende, le streghe o Janare, erano creature associate a pratiche magiche ed alla stregoneria, abili nella creazione di pozioni ed esperte nell’uso delle erbe e dei medicamenti.
Secondo la tradizione, le Janare potevano trasformarsi in corvi o in altre forme animali per nascondere la loro vera natura. Si credeva che queste streghe si radunassero durante certe notti dell’anno, specialmente nella notte di San Giovanni, intorno al leggendario noce nei pressi del fiume Sabato per celebrare riti e danze segrete.
Nel dialetto locale la parola “strega” non esisteva, per questo la strega era chiamata Janara, nome derivato da Dianara, sacerdotessa di Diana, quest’ultima come Iside era considerata la dea della nascita, ma anche della morte. Una figura femminile, quindi, in grado di controllare certi rituali spesso connessi con il nascere e con il morire.
La Janara era una figura ambivalente perché se da una parte era capace di menomare o far morire i bambini, dall’altra era in grado di far nascere e di poter curare le malattie grazie alla sua profonda conoscenza delle erbe medicinali. Insomma, le Janare erano donne molto speciali, potenti ma anche molto sapienti, a volte guaritrici ed a volte streghe!
Janua, il Museo delle streghe di Benevento
Nel 2017 nel capoluogo sannita è stato ideato Janua, il Museo delle streghe. Si tratta di uno spazio espositivo situato proprio al centro della città, all’interno del Palazzo della cultura “Paolo V” sul Corso Garibaldi. Sicuramente un museo alquanto insolito e folkloristico, nel quale la storia e le leggende si fondono inscindibilmente attorno all’albero di noce.
Un museo interamente dedicato all’esposizione di simboli, oggetti utilizzati per fare fatture e legamenti, antichi strumenti di tortura e con un interessante sezione multimediale.
Nato per volontà della Cooperativa I.D.E.A.S., il suo obiettivo è quello di salvaguardare le tradizioni del territorio, ma anche comprendere cosa resta di queste tradizioni, vero patrimonio immateriale del posto, dando la possibilità alle nuove generazioni di conservare un contatto diretto con il passato.
Cosa vedere all’interno di Janua – Museo delle streghe
Nel Museo è possibile compiere un breve ma intenso viaggio nel mondo della magia beneventana e di alcuni riti agro-pastorali ad essa collegati che si intrecciano indissolubilmente con storia, arte, leggende e antiche tradizioni.
Il Museo delle streghe di Benevento ci mostra un mondo fatto di sacro e profano, nel quale le Janare sono donne portatrici di antiche tradizioni, a volte guaritrici ed a volte streghe.
All’interno del museo vi sono oggetti di uso comune che le Janare utilizzavano per compiere rituali magici.
Nel museo dedicato alle Janare è possibile visitare diverse sezioni, quali:
- Sezione Scongiurare: in questa sala espositiva vi sono una serie di amuleti e portafortuna utilizzati per proteggere i bambini o per invocare i santi e la loro protezione. Oggetti usati per torturare le donne accusate di stregoneria e iscrizioni sui muri completano il percorso. Le immagini di questa sala sono deposizioni di streghe beneventane tratte dal carteggio originale del XVI secolo.
- Sezione Occhio malocchio: qui l’esposizione è suddivisa in due tappe da seguire su due pareti. Nelle vetrine di questa sezione è possibile trovare oggetti di uso comune che sono alla base di numerosi rituali: dai rituali usati per togliere il “malocchio” agli amuleti per tenere lontani gli spiriti maligni.
- Sanare: questa sala espositiva si apre con un erbario, poiché le Janare erano considerate anche curatrici ed utilizzavano le erbe per aiutare le persone. Questa medicina era accompagnata da rituali magici usati per trovare l’amore o per vendicarsi di un amore non corrisposto. Le immagini in questa stanza riportano formule di fatture o preghiere di guarigione. Alcune parole sono state modificate perché appartengono alla tradizione orale e quindi non dovrebbero mai essere scritte.
Janua resterà aperto tutti i giorni anche nel periodo 11 – 20 Agosto dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 17:00 alle 20:00, sempre con ingressi previsti ogni ora e con tour guidati.
La visita all’interno del Museo è arricchita da una videoinstallazione curata direttamente da alcuni artisti locali e da una speciale sezione chiamata “Janua -Magistra Historiae” al cui interno vi è una biblioteca, alcuni laboratori ed opere di artisti che fanno riferimento sempre ai riti magici.
La leggenda delle Janare è solo uno degli elementi del ricco patrimonio mitologico e folkloristico di Benevento.
Le storie delle streghe di Benevento hanno affascinato ed ispirato la cultura e la letteratura della regione per secoli, contribuendo a creare la ricca identità culturale e storica di Benevento e delle zone circostanti che rivive oggi proprio in Janua – Museo delle streghe.